Quali le migliori tecniche irrigue in risicoltura per ritrovare l’equilibro con la buona salute della falda? Ne ha parlato di recente l’Ente Risi in un convegno, focalizzandosi sul ruolo agronomico della falda e sull’importanza del suo innalzamento precoce a livello territoriale, nonché sulle tecniche agronomiche per conseguirlo. L’intervento illustrativo è di Marco Romani, coordinatore del settore agronomia del Centro ricerche sul riso di Castello d’Agogna.
IL BILANCIO IDRICO DELLA RISAIA
Sul bilancio idrico in risaia hanno un ruolo fondamentale le modalità di gestione dell’acqua. A questi si aggiungono una serie di fattori ambientali, con diretto impatto sui fabbisogni irrigui e sulla produttività idrica della coltura; notevoli differenze di percolazione netta si riportano tra pratiche di semina in acqua e semina interrata, in particolare con irrigazione intermittente. (WFL, DFL, DIR). (Vuoi sapere qual è la novità?)
LE INCORPORAZIONI DI PAGLIE FAVORISCONO LE FITOTOSSICITA’
La dimensione del drenaggio delle risaie, come riportato in letteratura, presenta tassi di percolazione che variano da 0,01-6,12 cm al giorno o 4-363 cm per stagione. Ciò corrispondono al 5-87% degli input totali di un campo. Un livello ottimale di drenaggio deve salvaguardare la coltura, in un equilibrio tra la perdita di nutrienti, se molto alto, ed effetti di tossicità da elementi come Fe2+, Mn2+, S2-, VFA, se molto basso.
La letteratura riporta effetti sulla cinetica dei nutrienti ed effetti positivi sulla resa in granella significativi (intorno al 21%) in suoli acidi e ricchi in sostanza organica. Effetti di tossicità da solfuri, invece, sono stati riportanti in letteratura in caso di incorporazione di paglie.
IL VOLUME OTTIMALE DI DRENAGGIO IN RISAIA
In generale il volume ottimale di drenaggio dipende da pH, sostanza organica, tipo di suolo, condizioni colturali (ad esempio incorporazione delle paglie). Generalizzando, un range ideale potrebbe essere pari a 0,5-1 cm / giorno, ovvero 50-100 m3 / g/ ha (o, per una stagione irrigua di 100 giorni, 10.000 m3/ ha). risaia
In ogni caso, la percolazione dipende da un complesso di fattori concorrenti. Tra questi c’è il tipo di suolo e la sua tessitura, struttura e densità apparente, la presenza di strati impedenti, il livello dell’acqua nelle camere e l’altezza della falda. (Domani presenteremo gli effetti della sommersione invernale).
Proseguiamo il discorso sulle migliori tecniche irrigue in risicoltura per ritrovare l’equilibro con la buona salute della falda. Seguiamo la relazione di Marco Romani, responsabile del settore agronomia del Centro ricerche sul riso, che ne ha parlato a un recente convegno.
MANTENERE UNO STRATO DI ACQUA DI ALMENO 5 cm
Tra le tecniche agronomiche per conseguire l’innalzamento precoce della falda la sommersione invernale ha un ruolo rilevante. L’obiettivo è il mantenimento «nella camera di risaia di uno strato di acqua profondo almeno 5 cm, per almeno 60 giorni nel periodo compreso fra la raccolta e la fine del mese di febbraio».
Le funzioni principali della sommersione invernale possono essere riassunte in:
- ricarica della falda, in una stagione in cui l’acqua è abbondante, dal momento che manca la concorrenza di altre colture;
- riduzione degli utilizzi irrigui estivi, mantenendo il livello più alto all’inizio della stagione estiva e un maggiore contenuto idrico dei suoli;
- riduzione della permeabilità dei suoli, grazie alla progressiva modifica delle loro caratteristiche idrologiche, per un fenomeno di «clogging e bio-clogging (“intasamento“ dei suoli)».
Non è da trascurare anche la funzione ambientale della sommersione invernale. Infatti, quest’ultima è fonte di attrazione per uccelli acquatici e altra fauna selvatica, fornendo loro habitat e incrementando biodiversità e ricchezza naturalistica del paesaggio risicolo.
FAVORITA LA DEGRADAZIONE DEI RESIDUI COLTURALI
Inoltre, ricerche condotte in particolare in California (USA) hanno riportato effetti positivi di questa tecnica sulla degradazione dei residui colturali, la riduzione del carico di infestanti e dell’erosione dei suoli. (Vuoi sapere qual è la novità?)
Sono portati all’attenzione del pubblico alcuni risultati del progetto Ristec che ha fatto emergere come la sommersione invernale abbia un impatto su bilancio idrologico e percolazione, in particolare «l’efficienza di percolazione è alta nella sommersione invernale (96%): in appezzamenti che adottano l’agrotecnica da diversi anni, i tassi di percolazione invernale sembrano addirittura più alti degli estivi. La falda, se le aree sommerse sono sufficientemente estese, raggiunge livelli simili o leggermente inferiori a quelli estivi. L’esaurimento dei volumi invasati, tuttavia, si verifica in 1 mese a fronte dei 2-2,5 estivi. Per mantenere livelli di falda più elevati all’inizio della stagione agraria, il che aumenterebbe l’efficienza dell’irrigazione, la sommersione invernale dovrebbe essere mantenuta più a lungo nel tempo e coinvolgere aree vaste e compatte».
Inoltre, si riportano benefici sulla degradazione della paglia, con riduzione delle emissioni in atmosfera e un ambiente favorevole alla biodiversità.
SOMMERSIONE FAVORITA DA PROGRAMMAZIONE 2023-27
E’ importante ricordare, poi, che la programmazione 2023-27 prevede un impegno aggiuntivo per la sommersione invernale: l’importo dai pagamenti è 200€/ ha/ anno in Lombardia e 220€/ha/ anno in Piemonte. (Domani concluderemo questo servizio con i percorsi innovativi e la pubblicazione delle slide).
Completiamo il nostro excursus sul rapporto tra risicoltura e falda. Abbiamo parlato della dimensione del drenaggio delle risaie. Ci siamo soffermati quindi sulle funzioni principali della sommersione invernale e sul progetto Ristec.
Adesso analizziamo la semina in acqua. Si è osservata la riduzione notevole delle superfici coltivate in favore della semina interrata (siamo al 33% delle superfici coltivate nel 2022). Solo in Lomellina si sono persi 3 punti percentuali dal 2020 al 2021 sul totale delle superfici coltivate a riso.
Inoltre, la rotazione delle tecniche di semina e irrigue offre un’opportunità anche per il controllo integrato delle infestanti, anche in relazione all’epoca di semina (ad esempio, si suggerisce: entro il 15/04, semina interrata; tra 15/04 e 10/05, semina in acqua con AWD; dopo il 10/05, semina in base alla pratica intercalare adottata).
CONCLUSIONI IN RISAIA
Ricordiamo che la programmazione 2023-2027 prevede la semina in acqua come impegno base, con importi di pagamento pari a 200€/ ha in Lombardia e 100€/ ha in Piemonte. risaia
In chiusura, al convegno sono state riportate le esperienze del progetto Risosost «Percorsi agronomici innovativi per una risicoltura sostenibile», con lo scopo di «aumentare le prestazioni ambientali del sistema colturale risicolo, attraverso l’implementazione di soluzioni agronomiche intercalari ed alternative abbinate sia alla semina in acqua sia alla semina interrata».
In particolare:
- la semina in acqua e l‘AWD, abbinati alla sommersione invernale, consentono di mitigare le emissioni di metano in atmosfera e risparmiare la risorsa idrica;
- la semina interrata abbinata al sovescio di leguminosa consente di ottimizzare il bilancio di carbonio e azoto e mitigare le emissioni di metano in atmosfera. Autore: Azzurra Giorgio.
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