Quattordici giorni di pioggia modificano in modo importante la consistenza delle riserve idriche con una significativa inversione di tendenza.
INVERSIONE DI TENDENZA
Quanto sta accadendo in Romagna genera apprensione in quanto si è verificata una sommatoria di fenomeni estremi fino ad ora sconosciuti nella letteratura meteorologica che, oltre ai lutti, hanno avuto impatti sul sistema infrastrutturale, soprattutto irriguo e, conseguentemente agricolo, che si preannunciano devastanti.
Gli eventi alluvionali che hanno colpito le province romagnole non sono diversi da quello che ha sconvolto nel 2020 il bacino del Sesia fino a determinare gravissimi danni a Palestro, Langosco e Candia Lomellina.
Fenomeni temporaleschi rigeneranti, probabilmente favoriti dall’energia immessa nel sistema ambientale da un mare sempre più caldo, sono ormai una regola che rischia di sconvolgere un sistema idraulico che, oltre che spesso poco manutenuto, non è stato concepito per sopportare l’impatto di questi eventi estremi.
CAMBIAMENTO CLIMATICO IN ATTO
Periodi alluvionali e siccità sono entrambi sintomi di un cambiamento climatico in atto che impone importanti riflessioni sia rispetto alla gestione della capacità di accumulo dell’acqua, sia rispetto al ruolo di fiumi, torrenti e reticolo irriguo in presenza di rapidissimi incrementi di portata non più gestibili seguiti da prolungati periodi di grave scarsità.
GOVERNANCE DEI TERRITORI DA RIPENSARE
Le consuetudini colturali, i modelli gestionali e il sistema infrastrutturale non sono preparati a gestire questa alternanza di estremi e vanno ripensati ma per farlo servono decenni, nel frattempo dobbiamo imparare a convivere e gestire queste situazioni con l’innovazione agronomica, la modellazione colturale e la condivisione delle informazioni in tempo reale.
La spiccata volatilità delle condizioni meteorologiche determina inevitabili variabilità di sistema con cui dovremo attrezzarci per convivere così da non compromettere l’attività di impresa agricola e proprio per questo occorrono elementi di imponente flessibilità gestionale oltre che una drastica semplificazione burocratica e amministrativa.
Negli ultimi 14 giorni l’intero nord ovest è stato interessato da precipitazioni significative che permettono una importante inversione di tendenza rispetto al precedente scenario. L’esiguo accumulo nevoso che seppur superiore al 2022 e al 2011 è al 35 % dell’accumulo medio degli ultimi 16 anni, lascia in ogni caso prevedere un luglio dove la disponibilità idrica sarà affidata prevalentemente agli eventi temporaleschi.
Gli eventi di pioggia analizzati, che sopra i 2200 metri si sono trasformati in neve, hanno consentito di accumulare risorsa: il lago Maggiore è circa 120 cm, sarebbero bastati ancora 3 giorni di gestione semi conservativa per raggiungere i 135 cm. Speriamo che i prossimi eventi di pioggia permettano di raggiungere tale livello di invaso.
L’ESPERIENZA 2022 CONTINUA…
Appare evidente come la situazione sia nettamente migliore rispetto allo scorso anno ma l’esperienza del 2022, sia in termini di precipitazioni estive che di temperature estreme, impone di utilizzare ora quanta più risorsa possibile ricorrendo alle acque non accumulabili presenti nel Po, Dora Baltea e Sesia oltre alle acque interne, così, tra l’altro da ottimizzare la ricarica della falda freatica e, al contempo, preservare ogni metro cubo di acque stoccabili (Laghi e Invasi) così da poterne disporre nei mesi estivi quando, tra l’altro, si sovrapporranno i diversi usi irrigui (riso e mais).
FALDA
La falda freatica, nella sezione considerata, prosegue nella lenta risalita condizionata dalla scarsa attività irrigua in corso nell’intorno di Sartirana Lomellina: si è riscontrato una volta ancora come i fenomeni di pioggia, a differenza dell’attività irrigua, non influenzano la ricarica della falda freatica.
Molti modelli metereologici indicano per i prossimi giorni intense precipitazioni sul Piemonte sud Occidentale (Po e Tanaro), con accumuli di pioggia che potrebbero causare eventi di piena. La provincia di Pavia e il Piemonte nord occidentale, sempre secondo le mappe di piovosità, non sembrano interessate da fenomeni particolarmente intensi, si rimanda in ogni caso ai bollettini emessi dalle competenti Istituzioni.
RISERVE NEVOSE
L’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche analizzate nell’intorno del Monte Rosa evidenzia un dato in miglioramento rispetto agli ultimi 14 giorni.
Le precipitazioni nevose avvenute fino a circa 2000 metri e le temperature basse del periodo che hanno rallentato lo scioglimento nivale, consentono un minimo recupero di accumulo nevoso: la situazione resta in ogni caso abbondantemente sotto media come evidenzia il grafico.
LAGO MAGGIORE
Il bacino del lago Maggiore è interessato da significativi eventi di pioggia che portano ad avere la piena disponibilità delle portate concesse, evento mai accaduto nel corso del 2022.
Oltre ai fenomeni di pioggia, gli afflussi al lago Maggiore hanno beneficiato di fenomeni ordinari di scioglimento nivale alle quote medio alte. Significativo è il dato del manto nevoso al Rifugio Zamboni che è passato in 14 giorni, nonostante le temperature non elevate, da 67 cm ai 28 cm attuali.
Questo dato è preoccupante e porta ad avviare una riflessione sulla necessità di attuare, nel rispetto della sicurezza idraulica e consapevoli delle legittime richieste di tutti gli utenti, una gestione conservativa delle risorse dando la priorità al comparto agricolo. Si ritiene utile poter preservare gli accumuli ove possibile così da avere la massima disponibilità di acqua nei mesi estivi, anche vista la prevedibile totale assenza di neve già dalla metà di giugno.
Per fortuna, secondo i dati forniti dall’Autorità di Bacino, i serbatoi idroelettrici presentano volumi stoccati prossimi alla normalità. Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.
Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 18 maggio.
ANDAMENTO FALDA
La falda freatica, nella stazione di misura considerata, prosegue nella fase di accumulo con un trend di crescita di circa mezzo centimetro al giorno, per avere un incremento significativo occorre che sia diffusa e costante l’attività irrigua. Occorre avviare con urgenza una profonda riflessione sui tempi dell’irrigazione e delle semine così da ottimizzare l’uso della risorsa per come sta diventando disponibile, occorre poi una ulteriore rapidità gestionale che sfrutti ogni disponibilità d’acqua. All’estremizzarsi dei fenomeni di pioggia e di siccità occorre cambiare il modello gestionale anche con l’evoluzione delle sementi ottenute da tecniche di evoluzione assistita e un adeguamento degli elementi di supporto alla crescita della pianta, sia riso, mais o soia.
Con riferimento poi alla stazione di misura di Sartirana Lomellina si riporta anche l’andamento pluviometrico dell’ultimo semestre del 2021, 22 e 23. Il grafico evidenzia l’andamento pluviometrico favorevole.
SCALA DI ALLARME RISERVA IRRIGUA
Lo scenario complessivo, e quindi la scala di allarme, già nella scorsa analisi era in miglioramento, andamento che prosegue in modo più marcato, anche se permangono possibili criticità per i mesi estivi qualora non vi sia attività temporalesca moderata e costante.
L’accumulo nevoso, pur se in miglioramento, resta scarso e destinato a scomparire entro la seconda decade di giugno, il livello di allerta per l’accumulo nevoso passa da 5 a 4.
L’accumulo di risorsa nel lago, che poteva essere addirittura al massimo della capacità (cm 135), è sui livelli del 2021, questo consente di adottare un livello di allerta 2.
Il lento accumulo della falda obbliga a mantenere un importante livello di allerta che si attesta a 4.
In considerazione di tutto questo si ritiene di poter indicare la di scala di allarme 10 su scala 15 rispetto al valore 12 di due settimane fa. Autore: Alberto Lasagna, Confagricoltura Pavia.
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