«CON QUESTA PIOGGIA SOMMERGO PER FORZA»

Mercato pesante nelle sedute di inizio settimana per i risicoltori (leggi l’articolo). La domanda continua a mostrarsi disinteressata ed i prezzi calano diffusamente a listino. Tale scenario risulta opposto rispetto all’andamento del mercato fino ad alcune settimane fa. Va considerato che le prospettive sono cambiate in modo radicale ultimamente, sia sul fronte economico sia su quello agronomico.

Analizziamo il rinnovato contesto attraverso il punto di vista di Paolo Di Piero, agricoltore di Vinzaglio (NO). «Ad oggi ho venduto la maggior parte del risone ed i prezzi ottenuti sul mercato mi hanno soddisfatto. La loro grande diversità rispetto all’anno precedente però mi ha portato a pentirmi di aver firmato qualche contratto di coltivazione, a prezzi chiaramente lontani da quelli di questa campagna. Capisco che tale differenza sia dovuta alla grande carenza di risone occorsa in seguito alla siccità, stimata in 2,5 mln di quintali da Ente Risi. Questa ha portato fisiologicamente anche ad aumenti nelle importazioni. In questo senso mi aspettavo un ridimensionamento nei listini per le varietà intersecate con il mercato globale. Avrei preferito arrivassero nella prossima campagna, avendo ancora da vendere un po’ di lungo B che ora si sta deprezzando e difficilmente tornerà indietro».

«Ho più fiducia per il mercato da interno e mi aspetto che risi da risotto come Barone possano tenere la loro quotazione almeno fino a fine mercato. Per questi comparti mi sorprende il blocco attuale della domanda, alla luce di trasferimenti molto deficitari, pur considerando un possibile calo al consumo ai prezzi odierni. Penso che vi sia anche un po’ di strategia da parte dell’industria. Le riserie attendono di capire le nostre scelte di semina per  tornare con maggiore consapevolezza sul mercato. Nell’attesa cercano di spingere i prezzi in calo, con un azzeramento diffuso della domanda possibile grazie a scorte di magazzino e acquisti da ritirare.

«La maggiore produzione possibile come detto è legata all’ottima disponibilità d’acqua attuale – continua Di Piero -. Nell’ultimo mese le piogge sono state continue ed a tratti abbondanti. Ciò ha portato nel mio caso addirittura ad una situazione paradossale rispetto a poche settimane fa. Avevo chiesto ad Est Sesia l’acqua per effettuare una falsa semina nelle camere destinate ad una varietà priva di tecnologie di resistenza. In seguito avrei deciso come seminare tale superficie in base al contesto, sperando di poterlo fare in sommersione. La risposta ricevuta era stata negativa, in quanto bisognava privilegiare l’irrigazione delle colture autunno-vernine, che anche nella mia azienda abbiamo irrigato. Oggi devo però affinare il terreno con le routine e adattare le scelte di contenimento infestanti alla semina in acqua senza aver potuto effettuare una vera falsa semina. In sostanza quando volevamo l’acqua per organizzare al meglio la coltivazione non c’era, una volta deciso di seminare in asciutta non ricevendo l’acqua dai canali, non è più stato possibile toglierla a causa della pioggia che ci ha costretti alla semina in acqua». Autore: Ezio Bosso.