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PIOVE MA LA SICCITA’ RESTA

da | 22 Apr 2023 | Non solo riso

riserve

Una perturbazione si sta affacciando sul quadrante nord-occidentale. Molti modelli prevedono nelle prossime 48/72 ore significativi accumuli soprattutto sull’areale alpino, sia sotto forma di neve, sia di pioggia.

È utile rammentare che anche nel 2022, proprio in questi giorni, si ebbe un non esiguo evento di pioggia. Quest’anno la consapevolezza della tutela delle riserve fa si che l’auspicato e prevedibile evento incrementi gli accumuli di risorsa a differenza di quanto accaduto lo scorso anno quando mancava totalmente la drammatica esperienza estiva.

Sulla parte pianeggiante si riscontrano altezze di pioggia non ingenti. Tuttavia, si è confidenti che nelle prossime ore e nei prossimi giorni si verifichino nuove precipitazioni. La rete irrigua è in fase di riattivazione sia per irrigare le colture autunno vernine, sia per favorire, in modo purtroppo sporadico stante l’esiguità della risorsa disponibile, le prime sommersioni e false semine.

Il lago Maggiore è in fase conservativa nonostante le prime ridotte derivazioni soprattutto in sponda destra.
Le temperature tendenzialmente inferiori allo scorso anno, unitamente ad apporti nevosi sulle linee di confine, fanno si che il manto nevoso si mantenga fondamentalmente inalterato.

Lo scenario complessivo è leggermente migliore rispetto allo scorso anno ma, in ogni caso, è il secondo scenario peggiore degli ultimi 16 anni, ciò indica una tendenza difficilmente invertibile.

La falda nella stazione di misura presenta un andamento costante: tale reazione dell’accumulo sotterraneo verrà meglio analizzata nel dettaglio successivo.

RISERVE NEVOSE

L’analisi delle riserve nevose, dal punto di vista statistico, si concentra sulla porzione di alpi Pennine, nell’intorno del Monte Rosa, dato quanto mai significativo per le riserve utili alla frazione occidentale di pianura irrigua lombarda, pur trattandosi di accumuli piemontesi. La complessità del sistema idraulico nord occidentale vive in un equilibrio assai più complesso delle sempre più accese polemiche di queste settimane. Ribadiamo una volta ancora che la risorsa irrigua non conosce né confini amministrativi né primogeniture, ma ha un suo naturale deflusso nell’ambito di bacini idrografici omogenei, come il bacino del Po. Qui l’attività antropica, al di là di estemporanee appartenenze territoriali, svolge un ruolo di armonizzazione e governo anche in condizioni di scarsità.

La lettura del grafico evidenzia una timida riduzione di criticità nell’areale del Sesia, criticità che resta più spiccata che nel bacino del lago Maggiore, al netto delle considerazioni formulate in premessa.

LAGO MAGGIORE

Il lago Maggiore presenta, ad oggi, un’altezza di circa 30 cm sullo zero idrometrico di Sesto Calende. Negli ultimi 14 giorni si è avuta una piccola riduzione del livello idrometrico soprattutto per l’attivazione delle prime parziali derivazioni soprattutto in sponda destra. Permane una componente di afflussi quanto mai esigua. Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.

Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 6 aprile.

ANDAMENTO FALDA

La falda, nella stazione di misura considerata, presenta un comportamento di stabilità che consente di avviare nuove riflessioni. La riattivazione del Roggione di Sartirana, avvenuta nei primi giorni di aprile, ha interrotto la fase di scarico della falda innescando un primo parziale recupero.

Le quotidiane letture del livello di falda evidenziano come la riattivazione del roggione di Sartirana, avvenuta con portate fondamentalmente esigue, abbia innescato un innalzamento degli strati più bassi della falda freatica.
La sola riattivazione della rete però non determina una ripresa costante della falda ma solo un mantenimento dei livelli; questo comportamento della falda evidenzia però come gli strati superficiali del terreno rispondano in modo diretto ed immediato alle sollecitazioni indotte dalla presenza di risorsa irrigua.
Questo fatto evidenzia, una volta ancora, come la falda freatica si comporti, a tutti gli effetti, come un serbatoio che risponde a qual si voglia presenza di risorsa irrigua. Altro dato che appare in modo abbastanza certo è che la semplice circolazione della risorsa irrigua ha solo effetti sul mantenimento del livello di falda e non sulla ricarica della falda stessa. La ricarica si ottiene solo utilizzando una superficie di scambio ampia e quindi, o con l’attività irrigua diffusa nei mesi primaverili ed estivi o con la sommersione delle stoppie nei mesi invernali, surrogando l’effetto anticamente svolto dalle marcite.

Rispetto al 2022 la falda presenta un leggero saldo positivo nell’ordine di circa 10 cm.

 

Con riferimento poi alla stazione di misura di Sartirana Lomellina si riporta anche l’andamento pluviometrico delle ultime tre stagioni. La cumulata delle piogge invernali conferma purtroppo come si sia in presenza, anche in pianura, di un fenomeno siccitoso senza precedenti per durata ed intensità che non ha avuto interruzioni dal dicembre 2021. Nel corrente mese di aprile l’accumulo di pioggia si presenta leggermente superiore allo scorso anno

SCALA DI ALLARME IRRIGUA

Si conferma come lo scenario complessivo non vede un miglioramento tale da ridurre il livello di allarme.
Ad oggi la portata del Po appare particolarmente critica e l’autorità di Bacino segnala diffuse criticità anche rispetto all’intrusione del cuneo salino.
Non si ritiene di peggiorare lo scenario di allerta anche in considerazione di alcuni dati positivi rispetto all’accumulo di risorsa nei grandi invasi, così come reso noto dallo stesso osservatorio. Autore: Alberto Lasagna, Confagricoltura Pavia.

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