Listini fermi e scambi minimi nella riapertura delle borse dopo Pasqua (leggi l’analisi).
«DOMANDA CALATA MA PREZZI SODDISFACENTI»
I prezzi di oggi si sono ormai consolidati come il riferimento dell’annata per molti comparti. Qualche oscillazione in più c’è stata per tondi e lunghi A da parboiled mentre la quotazione dei risi da interno e dei lunghi B è ormai da tempo stabile sui valori attuali. Analizziamo il mercato di questa annata atipica (ma c è chi si attrezza) con uno sguardo a quella che ci attende, con il neo presidente di Coldiretti Vercelli-Biella, il risicoltore di Salussola (BI) Roberto Guerrini.
«I prezzi dei risi da interno, di cui mi interesso anche per motivi aziendali, ritengo che siano soddisfacenti. Essi permettono di sopperire alle difficoltà produttive e all’aumento dei costi registrati nel 2022. Per questi risi, la cui disponibilità è ridotta, risulta buona anche la richiesta di merce da parte delle riserie. Meno importante la domanda per gli altri comparti, soprattutto in questo frangente, ma i prezzi hanno raggiunto comunque livelli remunerativi in tutte le voci. Gli scambi sono minimi nelle ultime sedute anche a causa delle nuove difficoltà merceologiche avute in questo mercato». (La novità dell’anno)
«CONTESTO INCERTO ED IMPREVEDIBILE»
«La preoccupazione principale per i risicoltori, tuttavia, sappiamo essere la prossima campagna. Molti sono ancora dubbiosi sulle scelte di semina. Il calo nella superficie investita a riso stimato ad oggi è di circa 8.000 ha ma credo che, se le prospettive in tema irriguo dovessero rimanere quelle attuali, potrebbe essere molto maggiore. Nella mia azienda non ridurrò la superficie a riso. Il territorio su cui agisco, la Baraggia, ha caratteristiche che non mi permettono scelte alternative. I terreni molto pesanti che abbiamo in queste zone rendono qualsiasi altra coltivazione antieconomica. Ad oggi la fornitura d’acqua è ridotta ma ci ha permesso di sommergere alcune camere, dove non sarà possibile dovrò procedere col semina interrata.
Non so ancora come suddividerò la superficie tra l’una e l’altra tecnica in quanto vorrei seminare in acqua il più possibile, anche per permettere la ricarica della falda vista la nostra posizione a monte. I piani, tuttavia, cambiano ogni giorno alla luce della disponibilità d’acqua. Questo contesto d’incertezza, che si propone in vari modi a seconda dell’areale su cui insiste la proprio azienda, è proprio di tutti i risicoltori in questo momento. Ciò causa chiaramente stress e grosse difficoltà nella gestione aziendale. Qualsiasi scelta può risultare controproducente in modo imprevedibile a priori, essendo in balia di scenari nuovi ed in continuo mutamento».
«AUSPICO CHE CI SIA BUONSENSO DA PARTE DI TUTTI»
«Considerando questa situazione in divenire – continua Guerrini -, anche la gestione della risorsa idrica da parte dei consorzi irrigui ritengo sia giusto che venga fatta passo dopo passo, senza giungere a conclusioni affrettate. Dobbiamo sempre ricordare che i consorzi sono fatti da e per gli agricoltori, mi auguro che non si finisca a farsi la guerra tra di noi. Auspico nel buon senso da parte di tutti, non mi pronuncio sul tema tecnico in quanto non ho le competenze per farlo. È chiaro che se l’acqua non c’è non si può inventare, ma l’obbiettivo deve essere l’ottimizzazione del suo utilizzo, rendendo possibile la fruizione al numero più ampio di agricoltori possibile». Autore: Ezio Bosso.
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