Le comunità irrigue di Molí de Pals, Canal de la Derecha del Delta de l’Ebre e Adv Arròs de Pals, insieme ai centri dell’istituto spagnolo di ricerca agraria Irta di Mas Badia e dell’Ebre, al Gruppo di Ingegneria dell’Irrigazione dell’Università di Girona e a tre aziende del settore, costituiscono un Gruppo Operativo per introdurre tecniche agronomiche e processi innovativi per risparmiare acqua nella coltivazione del re riso.
Il lavoro che stanno sviluppando consiste nell’implementazione di tre tecniche agronomiche che consentono una maggiore efficienza nell’uso dell’acqua in questa coltura.
SEMINA INTERRATA
La semina interrata del riso con seminatrici a righe, tipica delle aree cerealicole, comporta la semina a secco e la riduzione dell’allagamento dei campi di 4-6 settimane. Questo sistema di semina presenta altri vantaggi rispetto al sistema tradizionale, in quanto permette di ridurre la velocità di semina fino al 30%, perché riduce drasticamente gli effetti di Chironomidi e anatre. Infine, può aiutare a mantenere la sopravvivenza della coltura del riso in campi infestati da lumache Melo Melo.
LA VARIABILE LUMACA MELO MELO
Con questo tipo di semina, il seme viene piantato a pochi centimetri di profondità e il campo non viene inondato fino a quando la pianta non raggiunge un’altezza sufficiente per evitare che la lumaca Melo Melo la danneggi. Gli appezzamenti in cui è effettuata la semina a secco hanno rese maggiori rispetto a quelli seminati in modo convenzionale, nonostante siano stati trattati con saponina per eliminare la presenza delle lumache.
Oltre al gruppo operativo, l’Irta sta collaborando con l’associazione dei produttori del delta dell’Ebro (Prodelta) per continuare a testare questa tecnica. Potrebbe essere una strategia per combattere la lumaca del melo. Nonostante l’efficacia della misura, uno dei principali dubbi generati dalla semina a secco è la salinizzazione dei terreni coltivati. In questo senso, l’Istituto sta anche collaborando allo sviluppo di varietà di riso tolleranti alla salinità, nell’ambito del progetto europeo Neurice, guidato dall’Università di Barcellona.
IMPIANTO A GOCCIA
La coltivazione aerobica del riso (in presenza di ossigeno nel terreno) è una pratica colturale utilizzata in alcune aree dove l’acqua scarseggia o è difficile da spianare. Il sistema di irrigazione a goccia consente un notevole risparmio nell’utilizzo dell’acqua per la coltivazione del riso che, secondo le sperimentazioni dello scorso anno, può superare il 45%.
Il mantenimento della riserva d’acqua facilmente utilizzabile nella zona radicale del terreno tra la capacità del campo e l’80% della capacità del campo (la zona di comfort della coltura) consente alla coltura di crescere in un ambiente aerobico.
IRRIGAZIONE INTERMITTENTE
L’irrigazione intermittente è invece una tecnica che ha iniziato a essere applicata alla coltivazione del riso nelle tradizionali aree costiere dell’Asia sud-occidentale. Qui c’è una disponibilità idrica sempre minore. Per risparmiare acqua per unità di superficie, l’irrigazione per inondazione è applicata in lotti invece che in modo permanente. La tempistica dell’inondazione del campo arriva da un mini-weezometro posizionato nel campo. Questo sistema di irrigazione suscita l’interesse anche dell’Irta nell’ambito del progetto europeo Greenrice. Autore: Simona Marchetti.