A gennaio 2023 inizia il quinquennio di applicazione delle nuove regole che dobbiamo conoscere per percepire senza problemi i premi della Domanda Unica. Rispetto al periodo precedente vi sono alcune modifiche che vanno attentamente analizzate e applicate alla realtà del nostro territorio. Si presterà particolare attenzione alle aziende risicole. Esaminiamo le principali novità.
GREENING ABOLITO
Abolizione del Greening e delle regole ad esso collegate, come la diversificazione e le EFA. Tali impegni sono però inseriti nei criteri di Condizionalità Rafforzata e più precisamente BCAA 7 “rotazione delle colture sui seminativi, ad eccezione delle colture sommerse” e BCAA 8 “Percentuale minima della superficie agricola destinata a superfici o elementi non produttivi”. Quindi dovremo applicare una rotazione annuale su ogni particella aziendale ricordando che frumento tenero, duro, triticale, spelta e farro sono considerati come unica coltura. Fortunatamente ci aiuta nella gestione di questa norma il riconoscimento delle seconde colture ai fini della rotazione se portate a fine ciclo.
I CRITERI DI CONDIZIONALITA’
I criteri di condizionalità porteranno non poche difficoltà di gestione nelle aziende miste soprattutto dove vi sono regimentazioni particolari dell’irrigazione come le valbe. Le valbe impongono anni in asciutta e anni a riso.
La seconda norma inserita nella Condizionalità Rafforzata riguarda le superfici destinate ad elementi non produttivi, comunemente chiamati “riposo” o “set aside”. Qui si prevede di destinare almeno il 4% della superficie aziendale ad elementi non produttivi. Ricordiamo che la soia non è più riconosciuta coltura equivalente al riposo, come invece nella precedente programmazione. Tuttavia, possono essere utilizzati elementi caratteristici del paesaggio e piante isolate. Per la campagna 2023 è stata però prevista una deroga a questo impegno che potrà essere soddisfatto seminando su queste superfici colture che su alimentazione umana e comunque non mais o soia.
Come nella precedente programmazione sono esentate da queste regole le aziende che vedono più del 75% della superficie aziendale destinata a colture sommerse per una parte significativa dell’anno o per una parte significativa del ciclo colturale, oltre a quelle a foraggiere.
TITOLI
Il ricalcolo dei titoli aziendali è conseguenza dell’abolizione del Greening. I titoli vengono quindi confermati come metodo per il pagamento del premio di base. Si ricorda che fino ai pagamenti del 2022 il valore del Greening era circa il 50% del valore del titolo, valore che ora verrà integrato a quello del titolo di ogni azienda ma con importanti trattenute. Ogni produttore vedrà quindi il proprio titolo variare dopo l’effettuazione delle complesse operazioni di calcolo. Restano invariate le regole di acquisto e affitto dei diritti di produzione (titoli).
SOSTEGNO RIDISTRIBUTIVO
Sostegno Redistributivo al Reddito: altra novità che riguarda tutte le aziende che non superano i 50 ettari di superficie aziendale, per le quali è previsto un premio aggiuntivo di 81,70 €/ha per i primi 14 ettari.
ECOSCHEMI
Ecoschemi: forse la maggiore novità di questa nuova Pac che per la prima volta affida a cinque macrosettori una parte molto significativa del montepremi totale assegnato all’Italia (quasi 37 miliardi di euro nel quinquennio).
Purtroppo nessuno dei cinque Ecoschemi si adatta all’agricoltura del nostro territorio e tantomeno a quello risicolo, visto che l’Ecoschema 1 si occupa di zootecnia con premi alle stalle virtuose che riducono l’utilizzo di farmaci.
L’Ecoschema 2 parla di inerbimento di colture pluriennali; l’Ecoschema 3 di oliveti; l’Ecoschema 4 di foraggiere estensive ed infine l’Ecoschema 5 destinato alle colture a perdere di interesse mellifero. Forse proprio quest’ultimo si potrebbe adattare ad alcune realtà del nostro territorio dove superfici marginali potrebbero essere destinate non alla produzione di cereali ma alla messa a dimora di essenze mellifere. Qui il contributo previsto è di 500 €/ha. Resta da valutare l’effettivo contributo ad ettaro alla luce delle superfici richieste che a quanto pare saranno sicuramente superiori rispetto alle risorse disponibili.
ACCOPPIATO
Premi Accoppiati: restano l’ancora di salvezza del settore riso e magari potranno portare un po’ di ossigeno alle aziende miste o cerealicole che non sono state sinceramente aiutate in questo nuovo programma. Rispetto agli anni precedenti il riso che rispetterà il criterio della sommersione per una parte significativa dell’anno o per una parte significativa del ciclo colturale, vedrà il premio accoppiato ad ettaro salire a circa 340 € (dal 2024 obbligo semente certificata). Definito un premio accoppiato di 100 €/ha per girasole e colza (obbligatorio contratto di coltivazione con industria di trasformazione e dal 2024 semente certificata), aumentato il premio ad ettaro per la soia che si stima essere di 130 €/ha (dal 2024 obbligo semente certificata).
GIOVANI
Premio Giovani: confermato per i primi 5 anni dall’insediamento del giovane. Si prevede aumento del valore dei titoli del 50% fino ad un massimo di 90 ettari. I conteggi sono complessi e negli ultimi anni hanno generato molti recuperi da parte di Arpea.
AGRICOLTORE ATTIVO
Confermato con stesse regole del quinquennio precedente: cioè se inferiore ai 5000 € di premio annuo oppure se iscritto nel Registro Imprese o iscritto all’Inps o, ancora, in possesso di partita iva attiva in campo agricolo.
LE SCELTE
Riassunte le novità e ricordate alcune conferme restano solo le considerazioni finali. Dormiamo sonni tranquilli per i prossimi 5 anni perché la domanda PAC si presenterà e i contributi ci saranno. Dovremo però essere bravi nella programmazione. Una sottolineatura merita la definizione di coltura sommersa che prevede la sommersione per una parte significativa dell’anno o del ciclo colturale; quindi non è messa in discussione la semina a file interrate ma la gestione dell’irrigazione che si desume debba essere continuativa.
Abbiamo visto le nuove regole di rotazione e il peso dei premi accoppiati: anche solo questi due fattori costringeranno ogni imprenditore agricolo a dover programmare con largo anticipo ogni mossa e a ponderare bene ogni scelta. Le scelte si dovranno poi confrontare con le bizze del clima con le quali dovremo imparare a convivere. Obbligatoriamente si intersecheranno con le future misure del PSR che dovranno essere adottate da ogni azienda per colmare le perdite economiche previste.
Tanta tecnica e programmazione, dunque, una bella sfida per le aziende e per i professionisti che dovranno essere in grado di accompagnarvi con competenza per far sì che imposizioni e regole si trasformino in opportunità. Autore: Fabio Lanfranchini, studio Pulsar.
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