Il listino di Mortara, in seguito alla seduta di venerdì mattina, propone un’unica novità rispetto all’inizio di settimana (leggi il precedente articolo). La variazione in questione era la più attesa, dopo diverse sedute in cui se ne era parlato: i lunghi B giungono ufficialmente a 55 €/q lordi.
Gli operatori frenano gli entusiasmi, però, comunicando che tale cifra ad oggi si riferisce a pagamenti lunghi, minimo 90 giorni, diversamente da una valutazione ufficiale canonica, riferita a pagamenti a 60 giorni.
I RISICOLTORI UNITI MUOVONO IL MERCATO
I risicoltori, in ogni caso, si possono dire soddisfatti. Infatti, hanno ottenuto le crescite auspicate e ricercate trattenendo la merce, sia nel comparto dei tondi a inizio campagna di vendita, sia nei lunghi B oggi. I documenti relativi ai trasferimenti settimanali nel confronto tra oggi e due mesi fa propongono numeri invertiti tra i due comparti. E’ la dimostrazione che gli atteggiamenti condivisi tra i risicoltori sono volti a far crescere l’uno o l’altro gruppo merceologico.
I NUMERI DI LUNGHI B E TONDI
Ad esempio, se guardiamo l’ultimo documento datato 25 novembre, si nota che il tondo trasferito è 8 mila tonnellate mentre il lungo B 5 mila. Il 4 ottobre, al contrario, veniva registrato che il tondo trasferito nell’ultima settimana era 5,5 mila tonnellate, contemporaneamente la voce lungo B citava 10,3 mila tonnellate in 7 giorni (nel periodo di raccolta era il riso più offerto).
Complessivamente da settembre ad oggi la differenza è di 10 mila tonnellate. Poco se pensiamo che sempre il 4 ottobre era 16,2 mila tonnellate e il tondo trasferito era circa la metà del lungo B. Questi dati, rapportati con il loro effetto sull’andamento dei prezzi (la crescita dei tondi nell’ultimo mese e l’inizio di crescita attuale dei lunghi B) certificano l’influenza dell’offerta sul mercato. Questo accade quando riesce a diffondersi tra i risicoltori una solida idea condivisa riguardo la valutazione di un comparto.
DOMANDA E OFFERTA PIÙ VICINE
Oggi i segnali della categoria, secondo quanto abbiamo appreso confrontandoci con i produttori nelle nostre interviste ed in dialoghi informali, ci indicano un interesse maggiore alla vendita. Molti risicoltori sono convinti dagli attuali livelli di prezzo in quasi tutte le voci.
Domanda e offerta si stanno avvicinando, oltre che nelle valutazioni, anche nell’atteggiamento sul mercato dunque. La prima è parsa meno insistente in questa seduta. I prezzi pare possano ancora crescere, soprattutto nei risi da interno. Qui esistono già voci di possibili passi avanti. Ad esempio vi abbiamo parlato già mercoledì di Barone, pronto a superare i 90 €/q attuali, essendo molto richiesto dalle riserie per la sua versatilità. Anche le varietà del gruppo Arborio, oggi a 110 €/q con rese dal 55% in su, hanno ottenuto prezzi migliori in casi particolari di resa e quantità vendute. D’altra parte, come ripetuto più volte, quelli destinati al mercato interno sono i risi che hanno probabilmente subito maggiormente i problemi di resa diffusi in questa campagna, oltre ad essere molto prodotti nelle zone colpite dalla siccità.
IL 29 CONOSCEREMO LE DISPONIBILITÀ
Maggiori informazioni e risposte su questo comparto ma anche sugli altri, in ogni caso, si avranno solo in seguito alla pubblicazione dei dati ufficiali sul risone disponibile. Ente Nazionale Risi lo fornirà probabilmente martedì prossimo, 29 novembre.
Nell’attesa, l’ultimo documento proposto, oltre alla dinamica sopra descritta, ha sottolineato una volta di più il consolidarsi delle tendenze già analizzate in relazione agli anni passati. Si tratta di un dato settimanale leggermente inferiore del solito ma pur sempre in linea, 26 mila tonnellate trasferite negli ultimi 7 giorni. Autore: Ezio Bosso.
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