Si è tenuto giovedì, presso il Salone Monterosa del Centro Fiere di Caresanablot (VC), il convegno organizzato da Confagricoltura Vercelli-Biella dal titolo “Siccità e gestione delle risorse idriche”.
INTRODUZIONE E SALUTI ISTITUZIONALI
Questa è stata un’importante occasione di riflessione e analisi sulla gestione dell’acqua avuta durante la difficile annata agraria appena trascorsa, per proiettarsi con maggior consapevolezza alla prossima. L’apertura dei lavori, in un’ottima cornice di pubblico composta da risicoltori e autorità del settore, è toccata a Fabrizio Filiberti, direttore di Confagricoltura Vercelli-Biella, il quale da buon padrone di casa ha presentato i relatori e i temi che avrebbero trattato.
Successivamente è stato il momento dei saluti istituzionali da parte del viceprefetto di Vercelli Cristina Lanini e del presidente della provincia di Vercelli Davide Gilardino. Entrambi hanno voluto sottolineare l’importanza e la vicinanza delle istituzioni al mondo agricolo. Prima di aprire ufficialmente il convegno è intervenuto per fare un saluto anche il presidente del Consorzio di bonifica della Baraggia Leonardo Gili, il quale ha sottolineato che l’ente da lui amministrato è pronto ad agire nella costruzione di dighe per il contenimento dell’acqua.
IL 73% DELL’ACQUA DI RISAIA NON E’ PERSO
Dopo questo momento iniziale ha preso la parola il moderatore dell’evento Gianfranco Quaglia, direttore di Agromagazine, che ha dato il via all’esposizione del dr. Giuseppe Sarasso, dell’Accademia dell’Agricoltura di Torino. Sarasso, dopo una breve parentesi sulla storia della gestione dell’acqua irrigua nel vercellese, ha focalizzato la sua presentazione sull’uso virtuoso che un risicoltore fa dell’acqua, affermando che durante una sperimentazione si è visto che il 73% dell’acqua presente in risaia è rilasciata per essere utilizzata nuovamente.
GESTIONE ACQUA: MOLTO DIPENDE DAL TERRENO
Secondo Sarasso bisogna ottimizzare l’acqua che si ha a disposizione, attraverso la tecnica della “pesta” nei terreni leggeri, e contingentare la semina in asciutta. Quest’ultima oltre a non consentire tecniche come la “pesta” stessa, non permette di utilizzare l’acqua ad inizio stagione. Sarasso ha presentato perplessità sulla tecnica della sommersione invernale, perché da alcuni studi si è visto che la falda si riempie in 30- 40 giorni e si svuota in altrettanti. «Il metodo più efficace per utilizzare al meglio le acque – afferma l’esperto – prevede una sommersione a partire dai terreni alti per terminare con quelli bassi, massimizzando l’efficacia delle colature, dei fontanili e dell’innalzamento delle falde».
AGROFARMACI: AGRICOLTURA ITALIANA VIRTUOSA
Secondo intervento tecnico di giornata è stato quello del dr. Flavio Barozzi, presidente della Società Agraria della Lombardia. Il suo discorso si è concentrato sull’interazione acqua-agrofarmaci- agrotecniche. In particolar modo Barozzi ha sottolineato che l’Unione Europea chiede all’Italia di limitare del 60% l’utilizzo di fitofarmaci ma sia i dati sui residui dell’acqua di falda, sia quelli sugli alimenti evidenziano che il nostro Paese presenta numeri migliori non solo a livello europeo ma anche a livello mondiale. I dati sono migliori anche rispetto ai Paesi asiatici, grossi produttori ed esportatori di riso con alti valori di residui di principi attivi.
PROVISIA
L’intervento successivo è stato del dr. Luigi Quaglini, technical crop manager rice di Basf, che ha ricordato agli agricoltori presenti in sala l’importanza della nuova tecnologia Provisia contro le infestanti e contro le resistenze, affermando che è importante non commettere errori durante la coltivazione per non perdere l’efficacia della tecnologia.
PIANO STRATEGICO: RISORSE PER LA RETE IRRIGUA
Dalla regione Piemonte è intervenuto Paolo Cumino, responsabile alle infrastrutture, al territorio rurale e alle calamità naturali in agricoltura, che ha spiegato il Piano Strategico della PAC 2023- 2027. Questo prevederà finanziamenti riguardanti la manutenzione e il miglioramento della rete irrigua, anche a livello consortile.
SEMINE IN SOMMERSIONE E “AREE BIODIVERSE”
Il presidente dell’Ente Risi, Paolo Carrà, ha continuato e sviluppato l’intervento precedente sulle misure per il mondo risicolo all’interno della nuova PAC, affermando che, grazie alla cooperazione tra le regioni Piemonte e Lombardia, l’elenco degli interventi di sviluppo rurale ne comprenderà due specifici per favorire l’ambiente acquatico in risaia. Il primo prevede l’impegno della semina in acqua. Il secondo si compone di due punti: al primo sostiene la realizzazione di un fosso dentro la camera di risaia, nel quale deve essere garantito un livello minimo di acqua e l’inerbimento di un argine. Al secondo la possibilità di mantenere parte della superficie non coltivata. Oltre a questi due punti ci saranno altri impegni aggiuntivi ancora in fase di definizione.
CABINA DI REGIA DELL’ENTE RISI
Regione Lombardia e regione Piemonte dovrebbero utilizzare, rispettivamente, circa 26 milioni e 21 milioni di euro per queste misure specifiche. Carrà ha spiegato, inoltre, che Ente Risi ha creato una cabina di regia in cui collaborare anche con il mondo politico, per il miglioramento della gestione dell’acqua. Questa avrà l’obiettivo di non far abbandonare la risicoltura in nessuna provincia italiana, per mantenere l’importanza e la supremazia che ha la produzione del nostro Paese in Europa.
L’IMPEGNO DI OVEST SESIA
Non poteva mancare l’intervento del presidente di Ovest Sesia, Stefano Bondesan, che ha illustrato le azioni che la sua associazione intraprenderà nei prossimi anni, dovute dall’esperienza della difficile stagione irrigua trascorsa. Bondesan ha spiegato che nel lungo periodo si augura la realizzazione di dighe, mentre nel breve si impegna a utilizzare le acque dei laghetti artificiali, a migliorare la rete irrigua e i suoi punti di monitoraggio giornalieri. Importante anche implementare i regolamenti di gestione della rete.
«L’ACQUA VA USATA QUANDO C’E’»
Finiti gli interventi, le conclusioni sono toccate al presidente di Confagricoltura Vercelli-Biella, Benedetto Coppo, il quale si è ritenuto soddisfatto dalle proposte e dalle idee che sono arrivate durante il pomeriggio al Salone Monterosa.
Coppo si è soffermato sulla necessità di investimenti nell’ambito irriguo, puntando sul riordino fondiario per aggiornare e semplificare la rete distrettuale, riducendo costi di gestione e migliorando la gestione dell’acqua. Il presidente ha messo poi in luce un problema sorto durante la scorsa stagione irrigua: gli invasi in montagna hanno
trattenuto l’acqua senza considerare la grave crisi idrica che ha affrontato l’agricoltura ai piedi delle Alpi.
Per concludere Coppo ha dichiarato: «L’acqua va usata quando c’è», riferendosi al fatto che nel periodo che va da fine marzo a metà maggio l’acqua va utilizzata per rimpinguare la falda e non si può lasciarla scorrere senza utilizzarla. Autore: Giorgio Greppi
Puoi seguirci anche sui social: siamo presenti su facebook, instagram e linkedin. Se vuoi essere informato tempestivamente delle novità, compila il modulo newsletter e whatsapp presente in home page.