Torniamo a parlare di mercato, analizzando, attraverso le parole del risicoltore novarese Claudio Melano, le variazioni proposte dai listini ad inizio settimana.
MERCATO DIVISO IN DUE
Egli afferma: «Il mercato è diviso in due: rialzista per i lunghi A, in particolare per i risi da interno, e stabile per tondi e lunghi B, con qualche traballamento per quest’ultimo comparto. Queste dinamiche sono la prevedibile conseguenza di un’annata molto strana dal punto di vista agronomico. La siccità ha colpito a macchia di leopardo ma in modo importante, causando un deficit produttivo che ha coinvolto tutti i gruppi merceologici ma in modo più marcato i risi da interno, più coltivati nelle zone più sfortunate».
«In aggiunta, anche dove non vi sono stati problemi irrigui, il caldo in fioritura ha influito negativamente di più tra questi risi. Questo comparto, inoltre, come si evince dal nome, è pressoché impossibile da reperire sul mercato
internazionale, rendendo la sua disponibilità strettamente legata alla produzione nostrana. Questa ha anche subito variazioni negative a causa del calo nelle rese di alcune varietà molto coltivate tra i risi superfini».
«Tutti questi fattori non possono che portare ad un mercato rialzista in questo settore. Gli apprezzamenti visti questa settimana non saranno gli ultimi, probabilmente, ma credo che prima o poi si raggiunga un limite di sopportazione del consumatore, che, limitando la domanda finale, scatenerà un effetto domino anche sulle precedenti bloccando l’ascesa delle quotazioni».
I PREZZI ATTUALI NON SONO IN PERICOLO
«Discorso quasi opposto per “indica” e tondi. Per i primi i 50 €/q ormai sono legati a pagamenti lunghi, avvicinando la quotazione a 60 giorni più a 48 €/q lordi. In questo comparto l’offerta è propensa alla vendita ma la domanda poco interessata. I secondi sono alle prime quotazioni e per ora poco commerciati, con un mercato attendista da ambo le parti. Le voci di arrivi di risone di questi gruppi merceologici dall’estero sono vere, per i tondi dovrebbe provenire dal Sud America mentre per i lunghi B dall’Oriente».
«Questi arrivi, tuttavia, non devono spaventarci in quanto abbiamo carenze produttive anche in questi comparti (nonostante siano inferiori rispetto ai lunghi A da interno), perciò si possono considerare importazioni necessarie a soddisfare il consumo classico. A mio parere i livelli di prezzo attuale non sono in grosso pericolo, certo sarà più difficile avere apprezzamenti per questi risi alla luce della maggiore disponibilità interna ed esterna». Autore: Ezio Bosso.
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