La siccità è al suo apice. La concomitanza di mancanza di precipitazioni, temperature altissime e scarsissima, e spesso totale, assenza di acqua irrigua, stanno determinando il peggior scenario.
AGRICOLTURA FORTEMENTE DANNEGGIATA
Ampie porzioni del Pavese e della Lomellina sono in difficoltà estrema. Le perdite di raccolto di riso e mais sono ormai conclamate ed estremamente diffuse su diverse migliaia di ettari. Siamo nel pieno di una calamità che necessita degli interventi tipici degli eventi calamitosi sia in ambito di interventi emergenziali, sia di ristori a chi sta patendo danni assoluti. Danni che vanno ben oltre a quanto ipotizzabile o mitigabile nell’ambito delle azioni agronomiche di pertinenza delle singole aziende agricole. È prioritario garantire sostenibilità economica a tutta la filiera agricola messa in crisi assoluta da questo evento che vede il proprio epicentro dei danni proprio nel Pavese e in Lomellina. Le pesantissime riduzioni di produzione determineranno ripercussioni sulla filiera risicola, sul comparto zootecnico con effetti potenzialmente drammatici a tutto il 2023, e sul comparto agro energetico.
RISPOSTE LENTE
Purtroppo, a tutt’oggi si nota ancora timidezza e lentezza nell’adottare azioni straordinarie per tentare di arginare i tanti danni già certi e nel gestire una emergenza di cui pochi hanno la contezza di gravità. I Consorzi irrigui stanno operando con azioni straordinarie di chiusure turnate per concentrare le portate disponibili, non mancano le polemiche nonostante questo sia il tempo della responsabilità e del pragmatismo. La falda presenta i primi segnali di ripresa e i corsi d’acqua interni maggiori hanno i primi segni di alimentazione dalla falda, ma siamo quasi 30 cm sotto il livello a pari data del 2021. Questi timidi segni non sono assolutamente sufficienti a determinare una inversione di tendenza seppur minima.
Inoltre, non si ha alcun segnale di rilascio costante da parte del sistema idroelettrico utile per l’areale Pavese e Lomellino. Si vedono in modo plastico le oscillazioni di portata dovute ai picchi di produzione idroelettrica a cui seguono, soprattutto nei fine settimana, giorni interi di scarsa produzione con inevitabili enormi oscillazioni sulle derivazioni da Po e da Dora Baltea che perturbano soprattutto le utenze terminali quindi in particolare la porzione di valle di Est Sesia.
ACCUMULO NEVOSO
Si è analizzata la situazione dell’accumulo nevoso al 15 giugno dell’ultimo quindicennio a diverse quote comprese tra 1300 e 2800 mslm, sul massiccio del Monte Rosa solo per palesare ulteriormente l’eccezionalità di questa annata in quanto gli accumuli sono già tutti compromessi da oltre 45 giorni. Analizziamo ora le medie complessive per anno tenendo conto delle 4 fasce altimetriche cumulando e mediando i dati annuali indicati nella precedente tabella.
Per comodità di lettura riportiamo anche i dati organizzati in istogrammi e linee di tendenza.
I grafici e le linee di tendenza evidenziano l’attuale totale compromissione dell’accumulo nevoso.
La lettura del grafico deve essere integrata da una considerazione: a metà luglio, nelle annate medie, l’innevamento, quando scomparso, non è più presente da qualche giorno o settimana al più quindi il terreno è totalmente imbibito con rilasci in atto e una risposta quasi totale al deflusso in caso di pioggia.
Attualmente il terreno anche alle quote più alte è evidentemente arso ed arido, lo zero della neve deve essere considerato anche rispetto al fattore tempo e da quanto tempo è scoperto il terreno e non riceve acqua. In una scala di allarme da 0 a 5, dove 5 rappresenta la massima allerta, l’attuale scarsità di accumulo nevoso può essere sicuramente classificata con un valore 5, il massimo.
RISERVE DEI LAGHI
Analizziamo la situazione del lago Maggiore, dove tutti gli indicatori evidenziano una situazione, anche qui, assolutamente eccezionale nella sua drammaticità. Il Lago, dopo circa dieci giorni di afflussi abbastanza costanti soprattutto in conseguenza delle piogge, segna una flessione, particolarmente importante nello scorso fine settimana, probabilmente per le oscillazioni di produzione idroelettrica. In assenza di piogge significative purtroppo la situazione potrebbe volgere al peggio in poco più di una settimana.
Si riporta di seguito il grafico visionabile sul sito laghi.net:
Attualmente le derivazioni sono ridotte di oltre il 50 % rispetto al dato dello scorso anno a pari data. Questa riduzione, che ha determinato turnazioni, ha riflessi inevitabilmente ben superiori sulle utenze finali.
In una scala di allarme da 0 a 5, dove 5 rappresenta la massima allerta, l’attuale livello idrometrico, se valutato insieme alla scarsità di accumulo nevoso valutato il periodo, determina un’allerta 5.
SITUAZIONE FALDA
Confagricoltura Pavia prosegue nel monitoraggio quotidiano della falda in una sezione rappresentativa al termine della pianura risicola irrigua in prossimità del salto di terrazzo della valle del Po, in corrispondenza della confluenza del Sesia a Sartirana Lomellina.
Nella stazione di misura, dopo un importante rallentamento riscontrato a fine giugno, la falda ha ripreso a crescere in modo significativo. Il rateo di crescita è però inferiore a quello misurato lo scorso anno e, ad oggi, il deficit di risalita è di circa 35 cm, con trend purtroppo in aumento. Questo differenziale negativo evidenzia sempre più la necessità di una prossima diffusa sommersione invernale, auspicando di avere diponibilità di risorsa, così da limitare il propagarsi nella prossima annata degli effetti della siccità e garantire la corretta gestione dell’invaso di falda, invaso che dovrà diventare elemento 14 fondamentale al pari di serbatoi e laghi prealpini, per governare uno scenario nuovo e molto più complicato di quanto vissuto fino ad ora.
Nel grafico si può vedere come l’andamento più depresso e lento del 2022 rispetto al 2021.
SCALA DI ALLARME RISERVA IRRIGUA
Combinando gli indici dell’ipotetica scala di allarme derivanti da accumulo nevoso, invasi lacuali e falda, si ottiene un fattore 15 su un massimo di 15. Un indice di allarme assoluto. (Autore: Alberto Lasagna, Confagricoltura Pavia).