AMBIZIONI GLOBALI
L’economia dell’Italia nel 2021 è cresciuta del 6,6%, al di sopra delle aspettative generali, con un deficit fiscale ben al di sotto degli obiettivi ufficiali, poiché investimenti, consumi ed export hanno tutti mostrato una forte ripresa rispetto agli effetti economici della pandemia.
Allo stesso tempo, il Paese è destinato ad essere il maggiore ricettore del Recovery Fund europeo, e potrebbe ricevere potenzialmente fino a 200 miliardi di euro in fondi a tassi agevolati e stanziamenti a fondo perduto nei prossimi anni. Si tratta di buone notizie per le aziende che operano nel paese. Aziende come Eurocom group, azienda a controllo famigliare e uno dei principali gruppi risieri mondiali, attraverso le sue 18 filiali.
CONSOLIDARE IL MERCATO EUROPEO
FORTE ANCHE IN SUDAMERICA
«Così come in Europa – aggiunge il chairman – Euricom è ora presente nei principali mercati dell’America Latina. Punta a crescere ulteriormente in Sudamerica e potenzialmente in Nordamerica. «Il nostro piano per il Sudamerica è di rafforzare la posizione come esportatore leader della regione. In Nordamerica ci focalizzeremo su prodotti a valore aggiunto. Parlando di riso, questi sono i prossimi passi per la nostra azienda».
EURICOM: TRADIZIONE E FUTURO
Euricom in passato ha operato sia nel settore del riso, sia della pasta. Nel 2006 ha ceduto il ramo d’azienda pasta per focalizzarsi esclusivamente sul riso. «Era difficile crescere sia nel settore del riso, sia in quello della pasta, così abbiamo puntato sul riso. Qui prevedevamo un più forte potenziale di crescita a lungo termine, visto che l’Europa, in media, registra consumi pro capite relativamente bassi che possono solo crescere con il tempo», aggiunge Sempio.
Nel 2019, l’azienda è anche entrata nella categoria dei legumi (che include prodotti come i piselli, i fagioli e le lenticchie), data la grande similarità riguardo alla provenienza, alla lavorazione e alla vendita del riso.
Nell’ultima decade l’azienda ha spinto per varietà di prodotti come le gallette di riso, piatti pronti e tipologie di latte non animale, tutti prodotti derivati dalla sua offerta di base. «Uno dei vantaggi della nostra filiera è che siamo un importante operatore nel mercato mondiale. E’ positivo essere specializzati in riso e legumi, ora che il mondo si sta muovendo verso soluzioni vegetariane più salutari». Anche la pandemia ha avuto un impatto ridotto sull’azienda. «Le persone devono alimentarsi, e il nostro vantaggio è che vendiamo prodotti di cui non si può fare a meno, salutari, ad alto tasso nutrizionale, a lunga durata – sottolinea Sempio – sappiamo che durante una situazione di crisi, questi alimenti sono i più essenziali. Il prezzo può essere volatile ma i consumi sono stabili».
LA PRODUZIONE BIO
IL RAPPORTO CON GLI INVESTITORI
Sempio afferma che la conferma del ruolo come leader del settore alimentare in tutta Europa ha portato attualmente ad avere sempre più contatti con investitori esterni. Si tratta di un grosso passo per qualsiasi azienda a controllo famigliare. «Vogliamo crescere più velocemente, poiché vediamo interessanti opportunità. Penso possa essere il momento giusto per considerare nuovi capitali, che ci aiutino a raggiungere più velocemente i nostri obiettivi», afferma.
L’INNOVAZIONE E’ TUTTO
«Ci rendiamo conto che le abitudini alimentari oggi sono molto diverse rispetto a 10 anni fa. Spingiamo molto per la sostenibilità. Vent’anni fa siamo stati il primo operatore risiero a produrre energia, e oggi siamo totalmente green. Abbiamo anche innovato recentemente, adottando un sistema ad anidride carbonica che uccide gli insetti, invece di utilizzare sostanze chimiche. L’etica del nostro business fa totalmente parte di ciò che si trova abitualmente in un’azienda a controllo famigliare: gestione a lungo termine, pensando alla prossima generazione». «Questi investimenti industriali ci danno più competitività.
Oggi siamo un passo avanti rispetto ai nostri concorrenti, che stanno compiendo gli stessi passi che noi abbiamo compiuto qualche anno fa». Allo stesso tempo, Sempio afferma che mentre l’Italia si distingue quando si tratta di alimentazione, moda e macchinari, il paese però non riesce ancora a promuovere a dovere i suoi marchi e i suoi prodotti. «Un prodotto con una buona promozione venderà di più, se la qualità è la stessa», conclude.