Poche novità sui listini emessi dalle borse merci nell’ultimo martedì di aprile. Lunedì, infatti, Novara è rimasta chiusa nel rispetto delle celebrazioni dell’Anniversario della liberazione d’Italia.
La seduta della mattina successiva, presso la sala di contrattazione di Vercelli, ha proposto un listino in cui sono evidenziati solo gli allineamenti con Mortara (leggi l’articolo che parla della seduta di venerdì). Nel dettaglio, crescono i tondi generici a 70 €/q lordi, Selenio a 100 €/q e il gruppo Carnaroli, i cui similari sono a 100 €/q ed il classico a 105 €/q (con trattative chiuse anche a 110 €/q).
Più movimentato il listino proposto nel tardo pomeriggio dalla borsa di Milano. Qui molte voci mostrano variazioni che le portano a pareggiare quotazione già espresse, mantenendo la cautela nella crescita che contraddistingue la sede lombarda (come vi abbiamo spiegato in questo articolo). Vi sono, però, anche due novità: Sole, che viene quotato min 670 €/t max 700 €/t (superando i 70 €/q lordi proposti nelle altre sedi), e il gruppo Arborio, che supera i 70 €/q lordi solo in questa borsa.
DOMANDA E GIACENZE NON SI INCONTRANO ANCORA
La domanda insiste nel cercare merce dai produttori, i quali non sono interessati a vendere le giacenze, minime ma esistenti. Le poche contrattazioni concluse spingono all’apprezzamento le voci a listino. Tuttavia ciò avviene dopo un minimo consolidamento. Vi è stata, però, la conferma di un’eccezione: la crescita di Selenio anche sulla borsa di Vercelli, come già avvenuto venerdì a Mortara. Non tutte le riserie sembrano disposte ad offrire 100 €/q, inoltre è pochissimo il risone venduto a questa cifra, ma si è deciso di ufficializzarla.
Diversa la scelta adottata per i lunghi B, per i quali si sono concluse nuovamente diverse trattative a 50 €/q + IVA, valore ancora non riportato sui listini. Da evidenziare è la diversità di valutazione per il gruppo Arborio. Vercelli rimane fissa sui 70 €/q lordi mentre Milano li supera, però senza raggiungere i 75 €/q lordi, già visti in alcune contrattazioni e probabile prossima quotazione di questo comparto. Il capoluogo lombardo propone un nuovo massimo anche per la voce Sole, valutazione sorprendente e di difficile lettura.
CRESCITA CAUTA A MILANO
Approfondiamo quanto avvenuto nel capoluogo meneghino. Riso Italiano interpella il mediatore milanese Stefano Pezzoni che riassume il momento sul mercato. «I prezzi del risone sono stati ridiscussi nella seduta odierna e si è deciso di ufficializzare buona parte delle quotazioni registrate nelle ultime rare compravendite. Milano cerca di non proporre valori non del tutto consolidati, in una realtà di mercato che si basa ormai su pochissimi scambi. Qui, stiamo cercando di mantenere la nostra linea cauta, evitando brusche variazioni. Ad esempio, le quotazioni dei gruppi Arborio e Carnaroli propongono valori e apprezamenti molto importanti, nonostante vi siano pochissimi scambi sul mercato. Abbiamo deciso di riportarle a listino in quanto queste sono state le offerte delle riserie in moltissimi casi, alcuni dei quali si sono conclusi con una vendita. Il fatto che abbiano trovato poco riscontro di offerta non può cancellare la loro realtà, soprattutto a fronte di una buona disponibilità».
SOLE VICINO AL NON QUOTATO
«In generale la situazione è anomala – continua Pezzoni – e penso che qualche varietà possa non essere più quotata già da settimana prossima, essendo ormai vicina al 5% la disponibilità di risone. È il caso di Sole, che sta per seguire la sorte dei tondi generici, suoi similari.
Interessante anche il dato relativo alle rotture, nuovamente in discesa. Questo accade perché le riserie continuano a lavorare discretamente, producendo scarti. Tuttavia, i clienti esteri, che acquistano e utilizzano questi sottoprodotti, in questo momento sono stati saturati dall’arrivo di merce proveniente da paesi terzi. Si è creata dunque una mancanza di domanda su questo fronte, che sta influendo negativamente sui prezzi».
POCHE VENDITE MA A PREZZI VANTAGGIOSI
«Mercato molto tranquillo quello di martedì mattina a Vercelli – spiega Giulia Pasquino, mediatrice della città piemontese -. Le variazioni a listino sono allineamenti con quanto espresso venerdì a Mortara, senza nessuna grossa novità. Questo andamento rispecchia la situazione di un mercato in cui l’offerta continua a latitare, maggiormente concentrata sulla semina e nell’attesa di un mercato più stabile, come spesso accade in questo periodo. In sede ci sono pochi operatori, essendo pochissime le partite in vendita e le settimane accorciate dalle festività. Prossimi probabili apprezzamenti potrebbero riguardare gli “indica”, per i quali i risicoltori chiedono 55 €/q lordi. Voci di rincari si sentono anche per il gruppo Arborio e per Sole. Tuttavia, essendo pochissime le partite in vendita, quando viene offerto del risone si riesce spesso a venderlo ad un prezzo più vantaggiosi di quello a listino». Autore: Ezio Bosso