Prosegue il sempre preoccupante andamento meteo climatico con accumuli nevosi abbondantemente sotto
la media, il Lago Maggiore che fatica a riempirsi e le falde in costante e fisiologico calo. Un calo ben oltre i livelli
riscontrati lo scorso anno.
ACCUMULO NEVOSO
Si è analizzata la situazione dell’accumulo nevoso al 24 marzo dell’ultimo quindicennio a diverse quote,
comprese tra 1300 e 2800 mslm, sul massiccio del Monte Rosa, la seguente tabella riporta i dati osservati.
Nelle ultime due settimane non si hanno avuto precipitazioni nevose in grado di invertire la mancanza di
accumulo. L’ultima precipitazione nevosa significativa è della prima decade di dicembre del 2021.
Analizziamo ora le medie complessive, per anno, tenendo conto delle 4 fasce altimetriche, cumulando i dati
annuali indicati nella precedente tabella.
Emerge ancora come il dato al 24 marzo 2022 sia ancora e più rispetto alle scorse settimane il più basso degli
ultimi 15 anni a pari data: 43 cm contro una media di 144. Il 71 % meno della media dell’ultimo
quindicennio. Un dato straordinariamente basso, soprattutto perché influenzato dallo scarso accumulo alle
quote superiori dove si riscontra un accumulo di soli 67 cm, in leggerissima ripresa negli ultimi 15 giorni, a
fronte di una media di 217 cm, nonostante il leggere incremento comunque siamo al 70 % meno della media
nell’intorno dei 2800 mslm.
In una scala di allarme da 0 a 5, dove 5 rappresenta la massima allerta, l’attuale scarsità di accumulo nevoso
può essere sicuramente classificata con un valore 5, il massimo.
Rispetto al 4 della scorsa settimana, il passaggio al valore massimo è dovuto sia all’ulteriore riduzione del
manto nevoso che ad un mero dato di calendario che lascia alle spalle il periodo solitamente più nevoso.
Situazione accumulo riserva nei laghi. Analizziamo la situazione del lago Maggiore, dove tutti gli indicatori evidenziano una situazione, anche qui, particolarmente complessa.
Si riporta di seguito il grafico visionabile sul sito laghi.net:
Già la lettura del grafico evidenzia una situazione idrometrica di accumulo ancora di poco sopra lo zero.
La quota di invaso a Sesto Calende, negli ultimi 15 giorni, si è mantenuta costante intorno ai 5 cm,
anche in conseguenza di lavori in corso sullo sbarramento di regolazione della Miorina.
Il dato che resta ancora preoccupante, soprattutto se abbinato allo scarsissimo accumulo nevoso, è il dato
degli afflussi come si può rilevare nella seguente tabella.
Un afflusso medio inferiore ai 60 m3/s è un dato estremamente allarmante che determina un tempo di
riempimento stimabile in mesi. Grazie alle piogge primaverili la durata temporale di riempimento verrà ridotta a qualche settimana al più. Se permane l’assenza dell’accumulo nevoso come sopra richiamata, è utile rammentare che l’autonomia del Lago Maggiore in assenza di afflussi significativi (inferiori a 100 m3/s), pur adottando la quota
di invaso autorizzata a 150 cm ed ipotizzando una soglia minima di regolazione a – 20 cm, è ragionevolmente
inferiore ai 30 giorni, dopo di che sono inevitabili riduzioni importanti alle derivazioni agricole e idroelettriche.
In una scala di allarme da 0 a 5, dove 5 rappresenta la massima allerta, l’attuale livello idrometrico, se valutato
insieme alla scarsità di accumulo nevoso, determina un’allerta 4.
SITUAZIONE FALDA
Confagricoltura Pavia, prosegue nel monitoraggio quotidiano della falda in una sezione rappresentativa al
termine della pianura risicola irrigua in prossimità del salto di terrazzo della valle del Po a Sartirana Lomellina.
L’analisi di dettaglio del comportamento della falda è iniziata nel maggio del 2021. Le misure evidenziano l’andamento della falda con una escursione di oltre 300 cm tra il valore minimo riscontrato ed il valore massimo.
Negli ultimi 15 giorni si è riscontrato un ulteriore calo della falda di circa 13 cm. Il dato preoccupante è che la
falda continua ad abbassarsi ben oltre il livello minimo dello scorso anno. Attualmente siamo a oltre 30 cm in
meno rispetto al 2021, come si può riscontrare dal grafico.
Tale peggioramento della piezometrica di riferimento, determinerà un inevitabile ulteriore ritardo nella
riattivazione di fontanili e colature.
SCALA DI ALLARME RISERVA COMPARTO RISICOLO
Combinando gli indici dell’ipotetica scala di allarme derivanti da accumulo nevoso, invasi lacuali e falda, si
ottiene un fattore 14 su un massimo di 15. Un indice di allarme quanto mai preoccupante, in peggioramento
rispetto alla precedente proiezione (Fonte: Confagricoltura Pavia)