La Commissione europea ha iniziato un nuovo round di colloqui con la Cambogia e per risolvere la crisi del riso europeo mira a convincere Phnom Penh a esportare in Europa più riso fragrans perché, rispetto alle altre tipologie di indica e al riso japonica si tratta di un prodotto che non entra in competizione con la produzione comunitaria. La delegazione della Commissione Europea ha incontrato gli esponenti della Cambodian Rice Federation (LEGGI L’ARTICOLO) che hanno contestato all’Ue di violare gli accordi imponendo al prodotto in ingresso di rispettare parametri come il limite massimo di residui di triciclazolo che in Asia non sono applicati. Malgrado impegni di massima, sembra difficile che la Cambogia – in assenza di un contingente tariffario – converta le sue esportazioni in fragrans. Infatti, dopo un rallentamento dell’export in Ue, la federazione dei produttori cambogiani ha parlato di un aumento del 50% negli ultimi mesi e si ripromette di incrementare il flusso. Quel che inquieta di queste “manovre” è la possibilità che la Commissione europea si presenti a Bruxelles sostenendo di aver un accordo con i cambogiani che renderebbe inutile l’applicazione della clausola di salvaguardia, che sarà richiesta nelle prossime settimane – formalmente – dal governo italiano.
SCOMPARE CASALONE
Fernando Casalone era di Confienza (Pavia)