Il 21 gennaio a Milano si terrà il primo meeting del Progetto Cariplo “RiceRes”, promosso da Cnr e Università di Milano e Pavia, nonché dalla fondazione Cariplo e diretto a valorizzare gli scarti nella lavorazione del risone. L’appuntamento è presso l’Area di Ricerca del Cnr in via Corti 12: è aperto ai risicoltori. La responsabile del Cnr-Istm, Nicoletta Ravasio lo presenta in esclusiva a Risoitaliano con quest’articolo: “L’industria del riso genera notevoli quantità di scarti (pula, lolla e paglia) che non possono facilmente essere valorizzati per la produzione di energia a causa del loro elevato contenuto in silice. Come conseguenza la paglia viene bruciata, con consistente produzione di particolato, o interrata con conseguente produzione di metano (gas climalterante) quando la risaia viene di nuovo allagata.
Lo scopo del progetto Cariplo RiceRes è quella di valorizzare tutti gli scarti della produzione della filiera del riso trasformandoli in un ampio catalogo di prodotti a diverso valore aggiunto, con l’obiettivo finale sia di soddisfare le richieste dell’economia circolare nella quale tutte le risorse sono gestite in modo sostenibile che di aumentare la redditività della coltivazione di riso in Italia, minacciata dalle importazioni senza dazio da Myanmar e Cambogia.
Per raggiungere questo scopo nel progetto si adotta un approccio multidisciplinare per sfruttare l’olio, I fitosteroli e le proteine contenute nella pula per ottenere i prodotti a maggior valore aggiunto mentre la silice contenuta nella lolla, la lolla stessa e la paglia vengono utilizzate nella formulazione di compositi e materiali per la bioedilizia. Dalla pula infatti si può estrarre un olio che è però molto acido e quindi inadatto all’uso alimentare se non dopo lunga raffinazione. I ricercatori partecipanti al progetto dispongono però di una tecnologia particolare che consente di trasformare direttamente questo olio in miscele di monogliceridi e digliceridi, utili agenti emulsionanti per diverse applicazioni, anche in campo alimentare. Inoltre stanno lavorando alla possibilità di produrre materiali adesivi completamente bio. Quest’olio poi contiene molecole preziose come il gamma-orizanolo ed altri fitosteroli che possono essere trasformati in esteri utili ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue, mentre il residuo della estrazione dell’olio contiene proteine che possono essere idrolizzate per produrre agenti cosmetici o esaltatori di gusto. L’estrazione delle proteine del riso è considerata particolarmente interessante soprattutto ora che la richiesta di proteine a basso costo da incorporare in cibi funzionali è in aumento.
La paglia verrà usata per rinforzare materiali compositi di lana e fibra vegetale da utilizzare come isolanti termo-acustici in bioedilizia mentre la lolla e la silice ottenuta dalla lolla verranno utilizzati nella formulazione di compositi con materiali bio-plastici. Tutti questi materiali verranno poi esaminati non solo per quanto riguarda le loro caratteristiche tecniche ma anche per quanto concerne il loro comportamento a fine vita, ovvero riguardo alla loro compostabilità e biodegradabilità.
Lo scopo del progetto è quindi triplice:
• aggiungere valore alla filiera del riso
• sviluppare un modello di bioraffineria basato sugli scarti del riso
• introdurre il concetto di bioeconomia quale vantaggio competitivo tra i risicoltori italiani
La penetrazione dei bio-prodotti nel mercato è prevista in enorme crescita nei prossimi 10 anni, seguendo l’andamento già osservato a partire dal 2005. In particolare stanno crescendo moltissimo il settore dei materiali per la bio-edilizia, promosso anche dalle normative europee sul risparmio energetico ed il settore dei nutraceutici e cibi funzionali, spinto dalla forte domanda da parte del pubblico. Il progetto Cariplo RiceRes copre entrambi i settori e costituisce quindi un ottimo punto di partenza per il rilancio della risicoltura nel nord Italia” Autore: Nicoletta Ravasio, Cnr-Istm (15.01.2016).