La Regione Piemonte è vicinissima a chiedere il commissariamento dell’Ente Risi. L’Assessore all’agricoltura Giorgio Ferrero precisa di non poterlo e di non volerlo fare, ma aggiunge anche che «così non si può andare avanti»: accusa l’industria di speculare sul prezzo del riso, ventila la richiesta di un intervento dell’Antitrust e soprattutto sostiene che l’Ente Risi non svolge il ruolo interprofessionale per cui è nato. Ferrero queste cose le ha dette al Ministro delle politiche agricole e ha deciso di renderle pubbliche in quest’intervista esclusiva.
Perché vorrebbe chiedere il commissariamento dell’Ente Risi?
Non l’ho ancora fatto, non ho titolo per commissariare nessuno, ma chiedo senz’altro un segnale forte all’Ente Risi, che mi eviti di avanzare questa richiesta. Non è una posizione personale, ho un buon rapporto con Paolo Carrà (presidente dell’Ente Risi; ndr), e non voglio che la mia posizione sia strumentalizzata per giochi di potere tra le organizzazioni agricole, ma vedo la risicoltura crollare e vedo l’industria speculare troppo.
Siamo in un libero mercato.
Ma quando i prezzi scendono in questo modo l’Antitrust dovrebbe buttarci l’occhio: non abbiamo le prove che le industrie risiere di siano messe d’accordo ma a monte di questa situazione di debolezza è tecnicamente possibile che dei buyer l’abbiano fatto. Vi rendete conto che siamo di fronte a un crollo del 30% in un anno? Che le aziende rischiano la bancarotta? Che il riso esente da dazi viene acquistato e lavorato dalle stesse imprese che ai tavoli istituzionali dicono di fare gli interessi del riso italiano? Se, come dice Lei, fossimo in libero mercato, non ci sarebbe l’Ente Risi e non ci sarebbero gli obblighi e i vincoli che invece ricadono sugli agricoltori: invece ci sono, non li contesto, ma l’Ente Risi deve tornare a svolgere il ruolo per cui è nato. Se è un organismo interprofessionale deve lavorare per quella concertazione vera che è la sua mission. Se invece tanti risicoltori dicono che fa gli interessi dell’industria, significa che l’Ente non svolge il proprio ruolo.
La crisi del riso si risolve facendo saltare il Cda dell’Ente Risi?
Decida il Ministro. Oppure, che arrivino in fretta dei segnali forti dall’Ente Risi.
Quali?
L’industria deve cambiare registro. Si deve mettere sotto contratto gran parte della risicoltura, pagare prezzi equi e garantire tempi e modi di pagamento altrettanto equi. Se l’Ente Risi non riesce ad essere la regia di questo riequilibrio non vedo a cosa serva. Autore: Paolo Viana